il libraio

Marco Tosi

La grande sfida di oggi è restare, provare a immaginare un futuro nel luogo in cui si è nati

Il progetto della Libreria Alpe Colle nasce nel 2014 come idea di territorio, relazioni e cultura. Un progetto professionale costruito stagione dopo stagione per tornare a vivere le montagne intorno al Lago Maggiore. I libri sono strumento di questo cambiamento, sono strumento per creare lavoro e promuovere le terre alte attraverso creatività, impegno e passione. La grande sfida di oggi è restare, provare a immaginare un futuro nel luogo in cui si è nati. La crisi della provincia italiana negli ultimi vent’anni ha impoverito tanti territori dal punto di vista dei rapporti umani, delle capacità e delle risorse legate a intere generazioni che per diversi motivi hanno dovuto abbandonare paesi, borghi e cittadine per confluire nelle grandi città o andare all’estero.

L’avamposto di libri in alpeggio, l’idea di far nascere lavoro e qualità in montagna cerca di scardinare anno dopo anno proprio questo assunto del dover per forza spostarsi altrove. Una sfida non semplice, una sfida capace di generare sinergie tra diverse realtà poichè un territorio montano deve saper tenere aperto il dialogo con le città e allo stesso tempo non ripiegare su di esse ma strutturarsi come soggetto indipendente, aperto a un confronto, ponendo istanze, ospitalità, cultura, tradizioni, tecnologie e nuove visioni del mondo.

Le Alpi devono imparare ad ammirarsi e ascoltarsi. Non devono considerarsi solo un paramento turistico o ludico-sportivo bensì saper tenere insieme tutte le loro anime per tornare a porre un equilibrio tra la dimensione verticale e quella orizzontale. Le terre alte sono vette, versanti scoscesi, cime da conquistare ma anche alpeggi, villaggi, pascoli, vallate e tutte quelle zone abbandonate che per secoli hanno accolto il rapporto tra uomo e natura.

Tornare oggi a lavorare in montagna significa anche rimettere al centro questo paradigma. Noi da anni lo stiamo facendo con i libri, questa è la nostra bussola per custodire un patrimonio di boschi, prati e antichi sentieri; un patrimonio che non deve tradursi per chi arriva da fuori nella settimanale visita a un acquario, o alla percezione di qualcosa in via di estinzione ma che sia rapporto di conoscenza, scoperta e reciprocità. Dimensione dinamica e concretezza sul ritmo delle stagioni e sul benessere vissuto durante una passeggiata o leggendo un libro all’ombra di un faggio.

Per chi invece già abita in montagna tutto ciò deve rappresentare la cura della quotidianità per generare capacità di relazione, consapevolezza sul proprio ambiente e tanta umanità in grado di stabilire un compromesso che contenga movimento e saggezza, energia e tempo, lavoro e intelligenza sociale. Dal 2014 abbiamo fatto questa promessa alle nostre montagne cercando anno dopo anno di viverle attraverso spirito e cultura, spontaneità e progettazione per garantire un presente e un futuro che possano avvicinare le nuove generazioni a queste bellissime terre.

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